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venerdì 5 novembre 2010

LETTERA APERTA AL MINISTRO FRATTINI


Egregio Sig. Ministro,

è con stupore che apprendo da un Ministro della Repubblica di essere un poco di buono, secondo un pregiudizio ideologico desunto da una “pastorale” religiosa affatto caritatevole, sostenuta insistentemente da un capo di Stato estero notoriamente non democratico e latitante nei confronti delle solenni Dichiarazioni dei Diritti Umani sottoscritti dalle società più progredite e civili dell’epoca moderna.
Ella, ignorando la Costituzione italiana che pure ha giurato di osservare, si è permesso offendere e vituperare quanti, usando semplicemente il loro diritto costituzionale della libertà di coscienza e di pensiero, hanno una visione del mondo diversa dalla Sua.
Io, pur non avendo avuto fin da piccolo la maturità dell’infante della vignetta, sono stato tuttavia ingaggiato a mia insaputa dalla confessione che Lei apprezza e successivamente, oltre che “Soldato di Cristo” arruolato con la Cresima, sono diventato anche Balilla del Regime dello Stato concordatario che Lei non può ricordare, ma che immagino ne avrà forse sentito parlare.
Doppia milizia, dunque, decisa da altri per il mio…bene. “Dio lo vuole” da una parte, e “Libro e moschetto” dall’altra, in un unico sistema di dominio ideologico catto-patriottardo, a dio piacendo…
I simboli che a scuola campeggiavano sopra la cattedra dell’insegnante erano il crocifisso e, sotto, i ritratti del Papa del Re e del Duce.
Una bella Trinità che dovrebbe far meditare su tradizioni e princìpi…sani.
Non potendo difendermi dalle violenze riunite di Famiglia Stato e Chiesa (che Ella probabilmente avrebbe approvato, ligio com’è al relativismo che Le piace di più) subii il devastante condizionamento comune che mi ridusse in età più matura in un triste stato confusionale.
L’Uomo della Provvidenza finì come si sa. Il tanto celebrato Re Soldato, quando gli si offerse l’occasione di combattere veramente, fuggì a gambe levate. Il Papa di turno scoprì allora che la democrazia, tutto sommato, pareva un po’ meglio della dittatura concordataria, che pur aveva assicurato privilegi cospicui alla benemerita “Religione di Stato”.
I vecchi valori erano saltati e dovetti cercarmene altri.
Mi resi conto che la religione era una lotteria che dipendeva dal tempo e dal luogo dove uno aveva la ventura di nascere e venire debitamente intronato dall’ideologia ambientale: niente infatti risulta più “relativo” delle religioni, dei loro idoli, delle loro regole e delle loro alleanze.
Non fu difficile capire che certe religioni, più di altre, traevano le loro fortune dal condizionamento infantile e da quello permanente con la complicità degli Stati para-confessionali.
Studiai teologia e discussi a lungo, anche più del dovuto. Andai perfino da padre Pio…anche se ne ebbi una pessima impressione, nonostante allora fossi un giovane casto e pudibondo, zelantemente impegnato nell’Azione Cattolica, nella San Vincenzo, nelle ACLI, nella CISL, nei Gruppi Giovanili della D.C.
Caro Ministro, il mio curriculum è di tutto rispetto, sia sotto l’aspetto religioso, che ideale e civile. Ho studiato, militato, visto, sperimentato e capito molte cose, arrivando infine a una mia sintesi personale, autonoma e non più indotta dall’esterno da educatori autoritari preoccupati di programmare ideologicamente anziché far crescere una Persona nell’età evolutiva.
Ora ho felicemente raggiunto 80 anni, sono serenamente ateo da 50 e sono pure sbattezzato.
Guarda caso, sono incensurato! Ho sempre vissuto del mio lavoro. Non ho debiti. Ho molti amici di diversi orientamenti che stimo e dai quali sono stimato. Vivo serenamente in pace con figli e nipoti: che si vuole di più dalla vita?
Faccio parte dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), un’associazione di persone mediamente più competenti di religione dei “fedeli di leva” che si agitano per imporre l’esposizione dei loro crocifissi nei luoghi pubblici.
In questa associazione non mi risulta che ci siano pregiudicati, come invece mi sembra ve ne siano nel Suo partito. In questa associazione non mi risulta vi siano pedofili, come invece sappiamo ne esistano, più o meno impuniti, nella Sua stimata confessione religiosa. In questa associazione non mi risulta vi siano imbroglioni bancari alla Marcinkus e oscure trame da paradiso fiscale come allo IOR del Vaticano…
Sig. Ministro, Lei che ne ha la possibilità, giri nelle patrie galere e veda quanti sono gli atei dichiarati colà reclusi…troverà solo simboli a Lei cari e fedeli assistiti da premurosi Cappellani pagati, come al solito, dallo Stato.
Come si permette diffamare persone perbene, rispettabili, spesso di alto livello intellettuale, studiosi, scienziati...solo perché, lungi dall’opprimere alcuno, rivendicano una società liberale e laica, tollerante e ugualitaria, rispettosa delle legittime scelte individuali di ciascuno, insomma chiedenti semplicemente il rispetto della Costituzione italiana di cui Ella dovrebbe per responsabilità istituzionale apprezzare e difendere.
La invito a meditare sul torto ingiustamente inflitto a me e a tante persone che meritano il rispetto dovuto a chi vive onestamente del proprio lavoro, della propria onorata professione, della propria meritata pensione, professando legittimamente i propri valori di vita col pensiero e con la pratica della più rigorosa legalità.
Tanto Le dovevo, Egregio Signor Ministro.
Mario Trevisan