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Tribuna per laici di qualità... che non si vergognano. Questo blog è una iniziativa personale di un libero pensatore e i suoi contenuti sono tranquillamente discutibili, sia quando figurano pensierini del curatore, sia riguardo agli articoli riportati da altri siti, così come qualsiasi altra opinione ospitata. Di ogni testo è responsabile il suo autore, che dalle nostre parti non viene mai ritenuto infallibile, anche se più o meno autorevole.

mercoledì 7 aprile 2010

LAICI "DEVOTI"

Ancora in merito alla sentenza della Corte di Strasburgo sull’esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche.
Non condivido il tentativo di certi laici di glissare l’argomento dirottando l’attenzione verso un altro motivo, ossia un giudizio sul comportamento con-traddittorio dei cattolici rispetto al loro presunto messaggio evangelico.
Dico “presunto”, poiché di quale messaggio si parla? Questo è il solito punto sul quale insistentemente mi ostino personalmente, ritenendolo fondamentale quando ci si riferisce al discutibile “fondatore” del cristianesimo.

Infatti, se si adotta la vulgata “sacrocuorista” - ossia di un certo Jesus, “mite e mansueto” come lui stesso incautamente si definisce, che si sarebbe immolato per salvare l’umanità peccatrice fungendo da docile capro espiatorio per placare l’ira sanguinaria del crudele Jahvè - ci si deve basare sulla parte più improbabile dei racconti evangelici. Così pure anche nel caso di una compiacente valutazione positiva del soggetto di tipo non trascendentale, ma prettamente umana.
Di solito si privilegiano i discorsi ritenuti “sublimi”, quali “porgere l’altra guancia”, “amare i propri nemici”…e il resto (ambiguo) del cosiddetto “discorso della montagna” e dintorni, ma si ignora la parte sgradevole delle performances del personaggio, come ho pazientemente dimostrato nei miei scritti.(1)
Complessivamente la figura del protagonista evangelico, così com’è stata ri-costruita o inventata dagli incerti e tardivi autori della sua biografia, è sor-prendentemente contraddittoria.
In definitiva, il tanto celebrato grand’uomo in realtà risulta:

a) inconsistente dal punto di vista mistico, basato com’è quest’aspetto sulla parte mitica dei vangeli, quella dei deliranti discorsi idealistici impraticabili, autolesionisti e masochisti, da un lato, e dall’altro le presunte profezie sfac-ciatamente false sul suo conto. Si aggiungano i miracolamenti improbabili e incontrollabili, a volte banali o ridicoli, nonché risurrezioni spontanee di massa pubbliche in contemporanea alla sua…clandestina;

b) decisamente negativo quanto all’aspetto umano, appartenente all’area del possibile, ma in realtà solo probabile data l’incertezza delle fonti, risultate tutt’altro che affidabili al vaglio della moderna critica storico-scientifica.

Non occorre inventare niente di diverso da quanto narrato nei discutibili sacri testi, che tuttavia i creduli ritengono veridicissimi e ispirati addirittura da un certo spiritosanto, alquanto distratto e confusionario.
In conclusione, l’unico Gesù presumibile non è assimilabile alla figura del sa-crocuore, ma a quella più verosimile della preponderante e realistica sua rappresentazione testuale ribellistico-sovversiva, in linea con l’estremismo corrente dei numerosi falsi messia precedenti e seguenti che portarono alla distruzione della Palestina.

A mio parere non è esatto affermare che la chiesa nei secoli, e ancor oggi, tradisce il cosiddetto “messaggio evangelico” della vulgata misticheggiante, poiché, in realtà, essa è sempre stata, da Teodosio (380 E.V.) in poi, coerente col caratteraccio del suo presunto fondatore: intollerante, irascibile, violento, minaccioso, offensivo, maledicente, antiebraico (sic!)… Per non parlare dei suoi primi apologeti, che lo corressero e completarono in peggio: da Paolo di Tarso ai cosiddetti Padri della Chiesa.

« Chi non è con me è contro di me! » (Matteo 12/30; Luca 11/23)

Questo è il perfetto slogan che riassume un’intolleranza assoluta, degno di Torquemada e non di un immaginario campione dell’amore!...O no ?
Controllare, prego! Controllare, controllareee!!!
Altro che il gesubambino, il sacrocuore, il mite amatore del proprio nemico…

Di che si preoccupano i “laici comprensivi” ? Dell’allontanamento dei cattolici dal messaggio evangelico? Vedano bene una buona volta qual è questo vero messaggio e si preoccupino piuttosto del loro attuale accanito e anacronistico attaccamento ad esso, al disprezzo e alla demonizzazione delle persone non allineate, come il loro degno maestro avrebbe insegnato e praticato in luoghi e tempi turbolenti e feroci.

Il vero messaggio evangelico, testi “ortodossi” alla mano, è ispirato ad un becero e intollerante settarismo che costituisce un’aperta istigazione a un’ostilità tracotante verso tutti i non seguaci, considerati nemici da non amare e da condannare inesorabilmente…
La “santa” inquisizione non fu in contrasto con l’insegnamento evangelico, bensì ne fu purtroppo la migliore e coerente interpretazione pratica! Con buona pace del teologo progressista Mancuso e di quant’altri cristiani “di base” propugnatori del ritorno ad un cristianesimo delle origini di immaginaria purezza e bontà…

Il tema rimane irrisolto: è lecito imporre a tutti il culto della tradizione della propria discutibile (e spesso sanguinaria) storia, indecorosamente rappre-sentata da un simbolo decisamente macabro e terroristico (come il teschio delle SS), in una società pluralistica e democratica?
La convivenza fra diversi è possibile soltanto in una società laica in cui lo Stato, non etico, non confessionale, ma vera casa comune, ideologicamente neutrale, considera tutti alla pari, non privilegiando nessuno, in nome di checchessia!
La Costituzione c’è per niente? La religione di Stato vige ancora?
Qui non è in gioco l’incoerenza dei creduli verso la loro balorda ideologia (af-fare loro), bensì la conformità con i principi costituzionali fondamentali (affare di tutti), quali stabiliti dall’art. 3:

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politi-che, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…»

Marioque

1) Si può trovare una trattazione ampiamente documentata nel mio saggio
«Povero Cristo» - pp. 300 - Ediz.Lulu.com - del quale invito a leggere almeno
la prefazione gratuitamente in http://stores.lulu.com/marioque
Controllare...che ci vuole?


IV° di copertina



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venerdì 2 aprile 2010

SI FA PRESTO A DIRE LAICITA'

Sarebbe assai opportuno per i laici convinti, militanti in qualche partito, adoperarsi per sensibilizzare i propri politici di riferimento sui temi della lai-cità, poiché altrimenti costoro, nei casi migliori, gigioneggiano nell'ambiguità evitando accortamente di lasciar trapelare anche una pur timida critica alla
religione nostrana, di fatto praticamente ancora di Stato nonostante la revisione concordataria del 1984.

Sui crocifissi, ad esempio, un finto discorso "distaccato" è stato quello di qualche esponente dell'area della cosiddetta sinistra, più o meno radicale o riformista, riguardante un tema che non c'entrava, e pertanto elusivo. Infatti, anziché pronunciarsi a favore della più che legittima e razionalmente fondata sentenza della corte europea, si sono smarcati agitando un argomento che non interessa a nessuno, quale la scarsa coerenza dei "cristofili" con il presunto insegnamento dell’ostentato suppliziato.

In sostanza si sostiene: piuttosto che agitarsi tanto per l’esibizione del loro simbolo, i crociati si preoccupino di osservarne le regole morali che implica.

Certamente è pur vero che i comportamenti degli zelanti e fanatici propugnatori del Cristo di Stato sono spesso in stridente contrasto con le qualità attribuite, a torto o a ragione, al soggetto esaltato, ma non è questa la questione trattata dalla sentenza della corte europea.

Il contendere riguarda la legittimità o meno di imporre a tutti un unico simbolo religioso nei luoghi pubblici, malgrado non sia più legalmente vigente la religione di Stato e i suoi indecenti privilegi (che tuttavia sono sfacciatamente aumentati più che nell’“era” fascista), e nonostante la Costituzione della nuova Italia democratica sancisca solennemente l'uguaglianza di tutti i cittadini e la libertà di ogni espressione di pensiero, culturale, morale, religioso, laico, politico, sociale.

Di fronte alla rumorosa e aggressiva campagna crocifissoria cui assistiamo, si evita di proposito di entrare nel merito della sentenza per rivendicare con essa i diritti dei non o diversamente credenti, per denunciare l'intolleranza sanfedista e l'illegittimità della pretesa clericale di esclusività propagandistica, respinta finanche da una autorevole corte internazionale che tutela il rispetto di una convenzione sui diritti umani sottoscritta regolarmente anche dall'Italia.

I nostri politicanti non vogliono “compromettersi” mettendo, sia pur cautamente, in dubbio "l'alto insegnamento" di autorità autoreferenziali non elette da nessuno C.E.I.), quando addirittura a volte appartenenti ad uno Stato estero per giunta non democratico (Vaticano), e preferiscono invece andar… "a caccia di farfalle sotto l'arco di Tito..."

Se non si prende posizione sull'imposizione dell’anacronistico Cristo di Stato, figuriamoci se si intende limitare la forsennata gara emulativa di finanziamenti pubblici a tutti i livelli amministrativi a favore delle più disparate iniziative confessionali, come da più parti documentato. Crisi o non crisi in corso, i soldi per i preti ci sono sempre, molti e subito. Per il resto i mezzi sono spesso insufficienti...pazienza!

In definitiva, la sensibilità laica che manca nello schieramento di destra, anche nell'arcipelago cosiddetto progressista sembra piuttosto scarsa.

Finanche qui occorre faticà...

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