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domenica 5 settembre 2010

S.O.S. TELEFONO AZZURRO !!!


Indegno reclutamento infantile di massa

LO SBATTEZZO PER LEGITTTIMA DIFESA


Si sente dire spesso da autorevoli ecclesiastici della cosiddetta offerta della “proposta cristiana” da parte di generosi apostoli (quasi sempre di mestiere e ben pagati dallo Stato)all’attenzione generale.
Di solito il tono caratteristico clericale, mieloso e bonario, serve a coprire ipocritamente la malafede dei fautori della peggiore violenza che si possa operare sui soggetti più deboli.
Si definisce un generoso “dono” un atto iniziatico di associazione (o meglio: di cattura !) operato all’insaputa d’un…paziente incapace di intendere e volere.
Quali argomenti vengono adoperati dalla Chiesa per presentare adeguatamente la proposta cristiana ai neonati al momento del battesimo?
È questo un tema secondo me assai importante, poiché siamo di fronte alla storica smentita del libero consenso alla cosiddetta “fede”; alla negazione del rispetto delle persone umane più deboli condizionate dal pensiero unico fin dalla prima infanzia; alla incredibile indifferenza per la qualità dell’adesione (convinta, consapevole o acefala e purchessia), con tanti saluti all’autenticità, che sarebbe un elemento essenziale per una decantata spiritualità ed effettiva responsabilità etica.
Per la conversione degli adulti la Chiesa si preoccupa di organizzare un approccio di adesione con tanto di catechesi specifica per un percorso formativo adeguato. La somministrazione d’un sacramento, come tutti gli atti volontari, dovrebbe infatti avere valore solo in quanto realmente fondato sul “consenso informato”, ciò peraltro anche secondo il vangelo di Marco (16/15-16): “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”
Quindi, prima uno deve credere e poi venire battezzato !!!
Questo, d’altro canto, è inevitabile nei confronti degli immigrati non cristiani,
i quali essendo adulti non possono venire arruolati se non con una paziente opera di persuasione, se va bene.
Ma i neonati rimangono sempre vittime del reclutamento coatto, compresi i piccoli dei genitori immigrati, convertiti da adulti per stato di necessità.
Rimangono dunque intatte le solite domande:

• Quale libero consenso esercitano i minorenni, ai quali la società non riconosce, chissà perché, i diritti politici, la responsabilità penale, la patente, ecc.?
• Qual è il rispetto della persona umana nei confronti del minore indifeso, sottoposto al condizionamento ideologico nell’età evolutiva?
• Quale apprezzamento vi può essere per la qualità di un’adesione inconsapevole prima, e ridotta ad automatismi riflessi nel futuro?

Che un’ideologia, per quanto definita di carattere spirituale, sia in realtà strumento di potere terreno si evince facilmente, prima di ogni altra critica, proprio dal fatto che essa non si preoccupa di ottenere un’adesione consapevole; non seleziona in base all’autenticità delle intenzioni, ma ricerca solamente una quantità dequalificata: basta il numero, non importa come ottenuto!
Materialismo, come quello delle comuni imprese economiche materiali che influenzano il mercato con una pubblicità ossessiva… È sufficiente che i clienti siano molti e che consumino il prodotto!
L’ecclesia, come è universalmente risaputo, è una potente multinazionale immobiliare-finanziaria-mercantile privilegiata che opera, particolarmente in Italia, con la complicità di uno Stato concordatario che infrange continuamente le norme europee sugli aiuti di stato alle imprese private a danno della libera concorrenza…
In definitiva, alle timide aperture del Concilio Vaticano II°, progressivamente vanificate dai successivi papi regressivi, ci credono ancora i pochi irriducibili “cattolici di base”, che non contano niente in una chiesa retta per principio dogmatico da una casta gerarchico-piramidale di cooptati, selezionati dall’alto per il loro controllato curriculum di obbedienza e fedeltà a prova di scandalo in tanti anni di grigio servilismo.
Per un cattolico ciò che salva non è la retta coscienza, bensì l’obbedienza ai capi carismatici, autoreferenziali rappresentanti del loro dio. Ipse dixit !

Ma il battesimo di “leva”, come ogni altro tipo di reclutamento di frodo, non ha e non può avere alcun valore, né religioso, né morale, né civile.

Tuttavia, dandosi il caso che dei magistrati “devoti” nei primi anni della nostra Repubblica democratica abbiano assolto in appello il vescovo di Prato (condannato in primo grado per offese e calunnia) in base allo strambo presupposto che due coniugi sposati civilmente, essendo stati battezzati, potevano venire impunemente condannati al pubblico ludibrio e definiti “concubini e pubblici peccatori”, si impone un’azione di legittima difesa.
Quei malcapitati sposi, in virtù del battesimo ricevuto a tradimento, dovevano ritenersi soggetti loro malgrado all’autorità ecclesiastica ed eventualmente da questa legittimamente diffamati e insultati per scelte, pur legali, compiute nel pieno esercizio dei loro diritti civili.
In uno Stato concordatario a sovranità limitata, dove possono avvenire tali aberrazioni anticostituzionali, è meglio tutelarsi e svincolarsi da una istituzione parastatale i cui riti interni possono venire automaticamente considerati giuridicamente vincolanti sul piano civile.
L’atto formale di sbattezzo, secondo le norme vigenti sulla privacy, rende liberi i “battezzati d’ufficio” dalla soggezione all’ex religione di Stato, non più legale ma di fatto tutt’ora abusivamente ancora inserita nelle istituzioni e nel bilancio statale.

La religione non basta ignorarla, occorre proprio scrollarsela di dosso !


MARIOQUE

PS: Per la vignetta di cui sopra tutti sorridono ma pochi si sdegnano: perché ?

Mentre gli avvoltoi dell’ideologia piombano sull’inerme vittima, i genitori superstiziosi si precipitano a offrirla al loro saccheggio mentale, convinti di operare per il “suo” bene, prenotandogli in realtà un posto di sottomissione conformista indotta.
L’educazione liberale è sconosciuta quanto il rispetto della Persona: un bimbo non è un oggetto da programmare, ma un soggetto da far crescere.
Questo si ottiene fornendogli una istruzione tecnico-scientifica aggiornata e usando il metodo critico-comparativo per favorire uno sviluppo autonomo e consapevole della sua personalità.
Una individualità indipendente dotata della capacità di giudizio critico dif-ficilmente sarà preda di propagande, suggestioni, imbonimenti, superstizioni, condizionamenti, turlupinature.
Il pensiero unico, massivo, disciplinato, inculcato ossessivamente nell’età evolutiva, costituisce un condizionamento che, quando riesce, provoca cittadini dominati, servili e sottomessi, moralmente irresponsabili; mentre quando non riesce bene avremo ribelli insofferenti e moralmente confusi dal momento che nell’età della formazione sono stati costretti a sprecare il loro tempo dietro alle favole anziché dedicarsi all’etica razionale.

Meditate gente, meditate…

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