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Tribuna per laici di qualità... che non si vergognano. Questo blog è una iniziativa personale di un libero pensatore e i suoi contenuti sono tranquillamente discutibili, sia quando figurano pensierini del curatore, sia riguardo agli articoli riportati da altri siti, così come qualsiasi altra opinione ospitata. Di ogni testo è responsabile il suo autore, che dalle nostre parti non viene mai ritenuto infallibile, anche se più o meno autorevole.

lunedì 6 settembre 2010

FINO A QUANDO ?...


UNA MALEDIZIONE ITALIANA
che incombe imperitura nell’indifferenza delle “forze” cosiddette laiche e progressiste

Il patto concordatario, sia pur riveduto e corretto nel 1984, conserva le
sue nefaste conseguenze nella società italiana, aggravate dalle inosservanze clamorose grazie alla compiacenza di uno Stato fiacco e servile a “sovranità limitata”.
Nonostante la crisi economica e le ristrettezze finanziarie lamentate da Stato, Regioni, Provincie e Comuni, assistiamo a una corsa forsennata a finanziamenti clientelari inesauribili a favore di qualsiasi iniziativa nazionale, regionale o locale dell’ecclesia, di carattere strettamente religioso oppure celebrativo, culturale, ludico, sportivo, assistenziale, commemorativo, scolastico, propagandistico comechessia…
Per non parlare del presenzialismo ecclesiastico ufficiale a tutti i livelli a cominciare dalla TV.
Nell’Italia repubblicana, democratica, nata dalla Resistenza, ecc. ecc., una religione privilegiata, osservata di fatto ormai da una minoranza, figura ancora nei bilanci e nell’organizzazione dello Stato come una sua entità istituzionale pur non essendo più giuridicamente la religione ufficiale dello Stato stesso.

Quale sarebbe la presa della religione cattolica sulla società:

a) SE non ci fosse più, davvero, la religione di Stato, ossia se la Chiesa vivesse degli oboli dei suoi fedeli, senza più privilegi, quali esenzioni fiscali vergognose, finanziamenti pubblici illimitati, contributi continui per la manutenzioni del suo enorme patrimonio edilizio, stipendi e pensioni statali a consulenti e cappellani di vari settori…(1)
Giusta la modifica concordataria del 1984 circa la cessata vigenza della re-ligione di Stato, dovrebbe di conseguenza venire formalmente proclamata la fine dello Stato confessionale e affrontato un serio piano per la deconfessio-nalizzazione del Paese implicante la fine del presenzialismo ufficiale cessando la parificazione delle autorità religiose a quelle civili; l’eliminazione dei simboli religiosi dagli uffici ed enti pubblici; la dismissione dei funzionari-propagandisti di cui sopra dal libro paga statale; la soppressione dell’insegnamento religioso privilegiato nella scuola pubblica e la fine delle assunzioni a carico dello Stato di un nugolo di insegnanti nominati dalle curie secondo criteri di assunzione e statuto difformi dalle modalità di arruolamento e gestione riservate a tutti gli altri insegnanti di materie serie.

b) SE si educassero i genitori al rispetto della persona, cominciando dai propri figli, rinunciando a battezzarli appena nati…
La Chiesa rifiutando di somministrare i propri riti iniziatici a soggetti
incoscienti o immaturi dimostrerebbe da parte sua la coerenza con l’afferma-
zione di principio del rispetto della libertà altrui e stabilirebbe finalmente
una discontinuità con un passato di prepotenza che dovrebbe rientrare fra i comportamenti di cui la Chiesa stessa dice di essersi pentita.
Un pentimento generico di non meglio precisati “figli della Chiesa” per certe condotte passate non significa nulla. Sono le autorità ecclesiastiche che devono pentirsi di cose da loro stesse inventate e imposte: cose specifiche e concrete connotate di precise responsabilità storiche.
Il pentimento, per essere credibile, deve essere particolareggiato e non anonimo e portare al rigetto di quei comportamenti riprovevoli ancora perduranti. Perduranti !
Diciamocelo chiaramente, se prevalesse l’aspetto spirituale del messaggio cristiano con il conseguente abbandono del (fardello?) materialistico quale sarebbe il peso della Chiesa nella società italiana?

Quali chances avrebbe la cosiddetta “proposta cristiana” SE fosse una offerta fatta liberamente a spese dei propri fedeli a un pubblico adulto in una società pluralistica paritetica, in ambienti neutrali ?

I devoti fedeli, imboccati dai loro(ricchi)“pastori”, esigono il mantenimento dei privilegi storicamente malamente acquisiti da poteri civili tirannici, nonché sempre nuove concessioni per poter “andare in paradiso in carrozza”.
Il popolo cristiano, nonostante il dono “gratuito” della fede, non intende assolutamente mantenere di tasca propria la gigantesca organizzazione, l’apparato professionale a tempo pieno, le multiformi iniziative, la propaganda capillare, la teatrale pompa liturgica della sua ecclesia, come fanno ben più modestamente tutte le altre confessioni, ma pretende che il finanziamento del suo lusso sia a carico dei contribuenti dello Stato, quale che sia la loro preferenza.
Questi “spiritualisti” immaginari, privati del massiccio supporto statale, sarebbe interessante vedere quanto durano… ma naturalmente non accettano scommesse…
Attualmente, più che un rapporto con la ragione, la fede ha un fondamentale rapporto col condizionamento di massa di tipo ossessivo pubblicitario, con tanti saluti al rispetto della persona umana.
Checché ne dica il vecchietto del Vaticano, il rapporto tra fede e ragione non esiste, semplicemente perché la prima è un atto irrazionale basato sulla suggestione diseducativa precoce dei bambini e su quella permanente con la complicità dello Stato concordatario (nonché sui vantaggi economico-carrieristici degli adulti quali può offrire una multinazionale patrimoniale-finanziaria opulenta), mentre la seconda è un atto della mente basato su un processo logico-sperimentale condotto con metodiche adeguate e partecipate, elaborate per le diverse discipline specialmente negli ultimi secoli.
La fede è un insieme di fantasticherie senza riscontri oggettivi, la razionalità scientifica invece porta a conoscenze certe della realtà concreta, verificabili e controllabili.
Le cosiddette “verità di fede” sono infinite, nel tempo e nello spazio; sono controverse e spesso sanguinosamente conflittuali; le verità scientifiche, invece, sono uniche e universalmente condivise.
La scienza è umile, corregge all’occorrenza i suoi errori; è dinamica e sempre in progressione, mentre le ideologie religiose, quanto sono lontane dalla razionalità e dalla possibilità della più elementare verifica, tanto più sono fossilizzate, dogmatiche e presuntuose.
Niente è più relativo delle religioni e delle loro rispettive morali, pur tuttavia nessuno è più arrogante di esse !
All’inizio del terzo millennio è ancora diffusa la credenza nella magia, nei misteri, nella negromanzia, negli oroscopi, nelle predizioni, nei tarocchi, nei pendolini, negli amuleti, nelle apparizioni mistiche, nelle statue che piangono sudano e sanguinano, nei miracoli, nei castighi divini naturali o bellici, nella
efficacia delle preghiere per la pace… per la vincita di un concorso… per la
pioggia… per fermare la lava dell’Etna… per la salute (quando si guarisce)… e quant’altro di stravagante e comunque sempre di stampo materialistico.
La cultura scientifica è coltivata dagli specialisti e dalle élites; mentre al popolo, il potere (o la casta, o la cricca, o la mafia, insomma chi conta, chi domina), ritiene ancora che sia meglio somministrare fede e credulità per venire più facilmente eterodiretto.
Ma per essere democratico veramente uno Stato deve essere laico, imparziale, di tutti, e se proprio lo si vuole benefico, allora promuova lo sviluppo delle scienze che servono a tutti e non fanno male ad alcuno se bene applicate. Sul loro migliore uso eventualmente si ragioni e si disputi.
Uno Stato democratico dovrebbe essere il promotore, ed eventualmente il difensore, dell’uguaglianza e del rispetto dei cittadini nei suoi confronti e fra di loro.
Pertanto, operare per favorire con la mano pubblica questa o quella ideologia è un abuso che uno Stato democratico costituzionale non può permettersi: l’uguaglianza e il rispetto delle persone non sono optional !
Attenzione:
- si può mancare di rispetto alla Persona quando si opera e si favorisce il condizionamento infantile, mettendo impunemente le mani sopra soggetti plastici deboli e indifesi per ottenere interessati automatismi comportamentali futuri.
- si manca di rispetto alla Persona quando si impone a tutti per legge regole morali di parte, legittime per chi ci crede, ma inaccettabili a chi ne ha altret-tanto legittimamente di diverse.
- si manca di rispetto alla Persona quando si privilegia, con il denaro pub-blico, ossia di tutti, finanziariamente e fiscalmente una confessione particolare.
- si manca di rispetto alla Persona quando si concedono spazi ufficiali pub-blici, cioè di tutti, a rappresentanti e propagandisti di una confessione
privilegiata.
Uno Stato democratico non può che essere laico, ossia neutrale nei confronti delle diverse filosofie dei cittadini, ma non indifferente alla propria Costi-tuzione, se ce l’ha.

Uno Stato non laico o è uno Stato Etico (come quello fascista), o è uno Stato Confessionale, come di fatto lo è quello italiano, nonostante la sua inutilmente esaltata Costituzione.

Purtroppo i costituenti non hanno saputo o potuto, per ragioni sulle quali ancora gli storici disputano, evitare una vistosa contraddizione quando inserirono di peso nella Carta Costituzionale della nuova Italia democratica il Concordato mussoliniano con la Chiesa cattolica.
In quel tempo il triste documento conservava l’adozione della religione di
Stato, in stridente incompatibilità coi principi generali della nuova
Costituzione sulla parità dei diritti e l’uguaglianza dei cittadini indipendentemente dalle opinioni personali, dalle religioni, dallo stato
economico, dal sesso, ecc. ecc.(2)
Il patto scellerato fra un regime dispotico e una religione di antica
consuetudinaria complicità col potere autoritario, ricolmata di privilegi,
veniva assurdamente conservato anche nel nuovo Stato antifascista, nato
dalla resistenza, ecc. ecc.
Benché solo nel 1984 sia stato possibile, sia pur faticosamente, eliminare, se non il nefasto Concordato, almeno la vistosa antinomia della “Religione di Stato”, tutto in pratica è rimasto come prima, anzi, più di prima !

È una tipica beffa all’italiana che continua con una escalation sempre più sfacciata, con buona pace dei laici straccioni italiani.
Per quanto incredibile possa sembrare, al presente, i privilegi elargiti alla ex religione di Stato sono alquanto maggiori di quelli goduti sotto il famigerato regime fascista…
POVERO CRISTO… povero !


Marioque

1) Non tutti sanno che, ad esempio, i cappellani militari godono pur essi di una brillante carriera militare automatica con relativo stipendio tabellare progressivo: cominciano col grado di Tenente, poi Capitano, indi Maggiore, infine Colonnello. Vanno in pensione col grado di Generale. Carriera apostolica veramente… nazarena !

2) Il testo concordatario passato nella Costituzione conteneva ancora privilegi divenuti obsoleti oltre che ridicoli. I cosiddetti “Prìncipi della Chiesa”… presunti discendenti degli umili pescatori, si fecero riconoscere dall’”Uomo della Provvidenza” nientemeno gli onori mondani riservati ai Prìncipi di Casa Savoia. Ecco l’edificante “spiritualistico” testo:
"Trattato fra la Santa Sede e l’Italia - In nome della Santissima Trinità……art. 21: Tutti i Cardinali godono in Italia degli onori dovuti ai Prìncipi del sangue."
Cupidigia, vanità e privilegio, è la vera trinità per i…santoni…autorappresentanti del nullatenente nazareno…morto ammazzato per niente.

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domenica 5 settembre 2010

S.O.S. TELEFONO AZZURRO !!!


Indegno reclutamento infantile di massa

LO SBATTEZZO PER LEGITTTIMA DIFESA


Si sente dire spesso da autorevoli ecclesiastici della cosiddetta offerta della “proposta cristiana” da parte di generosi apostoli (quasi sempre di mestiere e ben pagati dallo Stato)all’attenzione generale.
Di solito il tono caratteristico clericale, mieloso e bonario, serve a coprire ipocritamente la malafede dei fautori della peggiore violenza che si possa operare sui soggetti più deboli.
Si definisce un generoso “dono” un atto iniziatico di associazione (o meglio: di cattura !) operato all’insaputa d’un…paziente incapace di intendere e volere.
Quali argomenti vengono adoperati dalla Chiesa per presentare adeguatamente la proposta cristiana ai neonati al momento del battesimo?
È questo un tema secondo me assai importante, poiché siamo di fronte alla storica smentita del libero consenso alla cosiddetta “fede”; alla negazione del rispetto delle persone umane più deboli condizionate dal pensiero unico fin dalla prima infanzia; alla incredibile indifferenza per la qualità dell’adesione (convinta, consapevole o acefala e purchessia), con tanti saluti all’autenticità, che sarebbe un elemento essenziale per una decantata spiritualità ed effettiva responsabilità etica.
Per la conversione degli adulti la Chiesa si preoccupa di organizzare un approccio di adesione con tanto di catechesi specifica per un percorso formativo adeguato. La somministrazione d’un sacramento, come tutti gli atti volontari, dovrebbe infatti avere valore solo in quanto realmente fondato sul “consenso informato”, ciò peraltro anche secondo il vangelo di Marco (16/15-16): “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”
Quindi, prima uno deve credere e poi venire battezzato !!!
Questo, d’altro canto, è inevitabile nei confronti degli immigrati non cristiani,
i quali essendo adulti non possono venire arruolati se non con una paziente opera di persuasione, se va bene.
Ma i neonati rimangono sempre vittime del reclutamento coatto, compresi i piccoli dei genitori immigrati, convertiti da adulti per stato di necessità.
Rimangono dunque intatte le solite domande:

• Quale libero consenso esercitano i minorenni, ai quali la società non riconosce, chissà perché, i diritti politici, la responsabilità penale, la patente, ecc.?
• Qual è il rispetto della persona umana nei confronti del minore indifeso, sottoposto al condizionamento ideologico nell’età evolutiva?
• Quale apprezzamento vi può essere per la qualità di un’adesione inconsapevole prima, e ridotta ad automatismi riflessi nel futuro?

Che un’ideologia, per quanto definita di carattere spirituale, sia in realtà strumento di potere terreno si evince facilmente, prima di ogni altra critica, proprio dal fatto che essa non si preoccupa di ottenere un’adesione consapevole; non seleziona in base all’autenticità delle intenzioni, ma ricerca solamente una quantità dequalificata: basta il numero, non importa come ottenuto!
Materialismo, come quello delle comuni imprese economiche materiali che influenzano il mercato con una pubblicità ossessiva… È sufficiente che i clienti siano molti e che consumino il prodotto!
L’ecclesia, come è universalmente risaputo, è una potente multinazionale immobiliare-finanziaria-mercantile privilegiata che opera, particolarmente in Italia, con la complicità di uno Stato concordatario che infrange continuamente le norme europee sugli aiuti di stato alle imprese private a danno della libera concorrenza…
In definitiva, alle timide aperture del Concilio Vaticano II°, progressivamente vanificate dai successivi papi regressivi, ci credono ancora i pochi irriducibili “cattolici di base”, che non contano niente in una chiesa retta per principio dogmatico da una casta gerarchico-piramidale di cooptati, selezionati dall’alto per il loro controllato curriculum di obbedienza e fedeltà a prova di scandalo in tanti anni di grigio servilismo.
Per un cattolico ciò che salva non è la retta coscienza, bensì l’obbedienza ai capi carismatici, autoreferenziali rappresentanti del loro dio. Ipse dixit !

Ma il battesimo di “leva”, come ogni altro tipo di reclutamento di frodo, non ha e non può avere alcun valore, né religioso, né morale, né civile.

Tuttavia, dandosi il caso che dei magistrati “devoti” nei primi anni della nostra Repubblica democratica abbiano assolto in appello il vescovo di Prato (condannato in primo grado per offese e calunnia) in base allo strambo presupposto che due coniugi sposati civilmente, essendo stati battezzati, potevano venire impunemente condannati al pubblico ludibrio e definiti “concubini e pubblici peccatori”, si impone un’azione di legittima difesa.
Quei malcapitati sposi, in virtù del battesimo ricevuto a tradimento, dovevano ritenersi soggetti loro malgrado all’autorità ecclesiastica ed eventualmente da questa legittimamente diffamati e insultati per scelte, pur legali, compiute nel pieno esercizio dei loro diritti civili.
In uno Stato concordatario a sovranità limitata, dove possono avvenire tali aberrazioni anticostituzionali, è meglio tutelarsi e svincolarsi da una istituzione parastatale i cui riti interni possono venire automaticamente considerati giuridicamente vincolanti sul piano civile.
L’atto formale di sbattezzo, secondo le norme vigenti sulla privacy, rende liberi i “battezzati d’ufficio” dalla soggezione all’ex religione di Stato, non più legale ma di fatto tutt’ora abusivamente ancora inserita nelle istituzioni e nel bilancio statale.

La religione non basta ignorarla, occorre proprio scrollarsela di dosso !


MARIOQUE

PS: Per la vignetta di cui sopra tutti sorridono ma pochi si sdegnano: perché ?

Mentre gli avvoltoi dell’ideologia piombano sull’inerme vittima, i genitori superstiziosi si precipitano a offrirla al loro saccheggio mentale, convinti di operare per il “suo” bene, prenotandogli in realtà un posto di sottomissione conformista indotta.
L’educazione liberale è sconosciuta quanto il rispetto della Persona: un bimbo non è un oggetto da programmare, ma un soggetto da far crescere.
Questo si ottiene fornendogli una istruzione tecnico-scientifica aggiornata e usando il metodo critico-comparativo per favorire uno sviluppo autonomo e consapevole della sua personalità.
Una individualità indipendente dotata della capacità di giudizio critico dif-ficilmente sarà preda di propagande, suggestioni, imbonimenti, superstizioni, condizionamenti, turlupinature.
Il pensiero unico, massivo, disciplinato, inculcato ossessivamente nell’età evolutiva, costituisce un condizionamento che, quando riesce, provoca cittadini dominati, servili e sottomessi, moralmente irresponsabili; mentre quando non riesce bene avremo ribelli insofferenti e moralmente confusi dal momento che nell’età della formazione sono stati costretti a sprecare il loro tempo dietro alle favole anziché dedicarsi all’etica razionale.

Meditate gente, meditate…

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