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Tribuna per laici di qualità... che non si vergognano. Questo blog è una iniziativa personale di un libero pensatore e i suoi contenuti sono tranquillamente discutibili, sia quando figurano pensierini del curatore, sia riguardo agli articoli riportati da altri siti, così come qualsiasi altra opinione ospitata. Di ogni testo è responsabile il suo autore, che dalle nostre parti non viene mai ritenuto infallibile, anche se più o meno autorevole.

lunedì 29 marzo 2010

LAICI CHE SI VERGOGNANO

Pare che siano in aumento i laici timidi e pusilli che cercano di non scontrarsi apertamente con la Chiesa cattolica, quella “santa” materialistica e potente multinazionale immobiliare-finanziaria-mercantile che tanti benefici può elargire a sostenitori, complici e cascamorti...
Comunque noi continuiamo a tentare di ragionare e possibilmente aiutare a ragionare chi ha voglia di farlo...
Dai politici non sembra ci sia molto da sperare, poiché i laicisti non fanno sufficiente massa critica, almeno quanto i superstiziosi cultori di amuleti, santini, pendolini, tarocchi, sali magici, fatture, esorcismi… Gli imbonitori dell’occulto e del magico, religiosi o profani, godono ancora di un buon credito e i creduli pagano, sognano e votano…ed i politici si contendono questo mercato, assecondandolo attivamente, per ottenere un consenso fiduciario che politicamente non sono in grado di meritare.
A questo punto la resistenza alla sudditanza vaticana sopravvive quasi soltanto nei gruppi spontanei di libero pensiero, quali l’UAAR, le Consulte laiche, associazioni varie e siti web.
Nonostante la tanto esaltata laica Costituzione, la confessionalizzazione dello Stato italiano è oramai giunta al massimo storico. Ma il vizio sta nel manico.
I cosiddetti padri costituenti, in una temperie particolare della nostra storia, non hanno voluto, o non hanno potuto - quando mai gli storici lo sapranno? - evitare una vistosa contraddizione nella nostra Carta fondamentale. Infatti, l’inserimento dello scellerato patto fra un regime liberticida e una religione collaterale nel testo costituzionale della nuova Italia antifascista, nata dalla resistenza, democratica, costituisce un paradosso giuridico talmente evidente da rendere sospetto il compromesso fra i laici e i cosiddetti cattolici liberal-democratici sopravvissuti alla ventennale ubriacatura clerico-fascista.
L’accordo compromissorio triangolare, interparlamentare-pontificio, previde, dopo e non prima, una revisione consensuale del Concordato per renderlo compatibile con i valori del nuovo Stato italiano. In realtà l’aggiornamento è avvenuto…tempestivamente solo nel 1984. Nel frattempo, ossia dal 1948, il principio della religione di Stato continuò a convivere con quello, per la verità soccombente, della parità dei diritti di tutti i cittadini, compreso quello dell’uguaglianza religiosa.
La fine della vigenza della religione di Stato finalmente sancita nel 1984 dal nuovo Concordato Craxi-Casaroli, fu in realtà una classica beffa all’italiana in cui i pubblici poteri (nonostante tutti gli equilibri istituzionali, i pesi e i contrappesi, le istanze di controllo e di garanzia) disinvoltamente ignorarono le norme da essi stessi prodotte, mentre l’etica cattolica, come al solito, ha considerato corretti e virtuosi tali comportamenti in quanto conformi agli interessi ecclesiastici impudentemente materiali.
La concezione clericale di un cosiddetto “sano laicismo” giustifica una simile contraddizione comportamentale, la quale riduce il testo scritto a mero segno insignificante (come peraltro già accaduto per gli evangeli stessi) rispetto alle diverse intenzioni opportunistiche.
Le scomposte e furibonde reazioni alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, dimostrano il perdurante disprezzo per ogni forma di pattuizione formale anche nell’ambito internazionale.
A volte le performances fondamentaliste sono grottescamente strumentali provenendo da personaggi e ambienti tutt’altro che coerenti con i supposti valori attribuiti a un muto crocifisso,liberamente strumentalizzato come di consueto.
I guardiani dell’etica assoluta danno, senza ritegno, l’imput alle iniziative contestatrici, mentre i mercenari grandi e piccoli dell’ideologia di Stato, ministri compresi, si abbandonano a sgangherate campagne offensive verso chiunque opina diversamente da loro, senza rispetto nemmeno per istituzioni soprannazionali promosse anche da patti sottoscritti (e finanziati) dallo Stato italiano stesso.
Ormai si rivendica impunemente il diritto di una fazione di imporre a tutti, attraverso lo Stato, i propri valori e la propria visione del mondo, alla faccia di ogni diritto inutilmente costituzionalizzato.
Dopo la revisione concordataria del 1984 non è stato attuato alcun piano di de-confessionalizzazione dello Stato; al contrario si sono incrementati i privilegi alla religione rimasta abusivamente di Stato, al punto che oggi la Chiesa cattolica gode in Italia di preferenze maggiori di quelle già enormi ottenute dal fascismo.
Se si passa da uno Stato confessionale a uno Stato laico, viene da sé che ne deve seguire un cambiamento strutturale. La ex religione ufficiale dovrebbe uscire dalle istituzioni pubbliche, dai suoi apparati, dalle sue cerimonie, dai suoi bilanci… Le autorità religiose non sono autorità civili, né svolgono funzioni pubbliche da essere remunerate (e piuttosto lautamente) dallo Stato.
Vero Bagnasco? Beato Generale di Corpo d’Armata in pensione, quale ex Ordinario (Vescovo) dei trecento Cappellani militari in carriera! Carriera automatica per tutti: tenente, capitano, maggiore, colonnello, indi pensione col grado di Generale! Carriera veramente…divina. Tutti sul libro paga del Ministero della Difesa!
Il povero Nazareno, nullatenente, che sarebbe vissuto modestamente di provvidenza, viene rappresentato da apostoli in divisa militare, graduati, remunerati progressivamente fino ai più alti gradi, senza rischio di cassa integrazione, quale che sia la crisi del Paese.
E quanto e da chi vengono pagati i cappellani degli ospedali, delle carceri, dei nomadi, degli emigranti, ecc.? Per non parlare delle migliaia di insegnanti di religione nominati dalle Curie e pagati dallo Stato…
Ma i fedeli non possono, o non vogliono, mantenere i loro propagandisti a pieno tempo? Non possono, o non vogliono, pagare la pompa delle loro cerimonie?
Non possono, o non vogliono, finanziare le loro iniziative senza ricorrere ai finanziamenti pubblici, ossia ai soldi di tutti, anche di quelli che non credono o hanno un’altra fede? I cattolici non si fidano della Provvidenza evangelica?
«Guardate gli uccelli del cielo….eppure il Padre vostro celeste li nutre… osservate i gigli del campo…Ora dio non farà assai di più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo?
Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno…» (Matteo 6/25-33)
Ma per abbandonarsi alla provvidenza divina ci vorrebbe la fede… Che ci vuole?
Ciò sarebbe controproducente, addirittura un suicidio per le sorti dell’ecclesia?
Ma “portae inferi non praevalebunt” ! Che si teme dunque?
Si teme, si teme… non si accettano scommesse !!!
I devoti fedeli non possono accontentarsi delle loro collette per mantenere la loro chiesa, i loro pastori, i loro riti, le loro opere? Non basta la rendita dell’immenso patrimonio immobiliare ecclesiastico per mantenerlo senza ricorrere alla manutenzione statale, regionale, provinciale, comunale? (gli Enti Locali si lamentano dei tagli finanziari in tempo di crisi, ma nel contempo fanno a gara per finanziare qualsiasi esigenza delle parrocchie, dal restauro del campanile al tetto della chiesa, dall’impianto elettrico al riscaldamento, dalla facciata della chiesa alla sistemazione del pronao, dalla canonica alle sale di riunione, ecc. ecc. ecc.)Patrimonio immobiliare non storico-artistico, ma bene strumentale.
Non basta l’8x1000 degli aderenti senza attribuirsi anche quello degli astenuti?
Occorre anche l’8x100 degli oneri di urbanizzazione secondaria per manutenzione e costruzione di nuove chiese? E per certi Comuni la percentuale viene ulteriormente aumentata! E si vantano del loro zelo religioso (con i soldi degli altri…).
Vanno bene pure le esenzioni estese dell’ICI e della tassa rifiuti?
Tutto per i poveri, si dice. Ma il patrimonio cresce, non diminuisce per
l’assistenza…
Dov’è l’umiltà evangelica? La povertà evangelica assoluta?
Sì, PROPRIO A-S-S-O-L-U-T-A ! ! !
«Vendete ciò che avete e datelo in elemosina…Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». Capito? (Luca 12/33 e 14/33)
E per chi non avesse ben capito:
«E Gesù disse ai suoi discepoli: “In verità vi dico: difficilmente un riccoentrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli.» (Matteo19/23-24; Marco 10/23-26; Luca18/24-25)
«Ai poveri è predicata la buona novella» (Matteo 11/5; Luca 7/22)Gli altri o si spogliano di tutto (beni e schiavi) o finiscono dritti dritti nella Geenna…
Solo i nullatenenti sono ammessi nel regno di dio. Il “Maestro” non aveva detto che il suo giogo era leggero?...
Questo sarebbe il solito testo (esagerato) comodamente ridotto a segno insignificante proprio dai presunti infallibili interpreti della cosiddetta “parola di dio”!
La nullatenenza è un precetto impossibile? Ah bèh, si bèh…
L’arroganza ideologica degli ipocriti fautori del Cristo di Stato arriva a imporre obbligatoriamente l’ostensione del macabrerrimo simbolo in tutti i luoghi pubblici tentando di accreditarlo come simbolo di valori civili universali, in ogni caso sempre negati dai fautori infallibili del «Sillabo», quell’incredibile documento di Pio IX°, mai abrogato, in cui si condannano solennemente tutti quei valori di tolleranza, di libertà, di rispetto della persona umana, di democrazia, affermatisi contro la tradizione oscurantista e oppressiva della religione cattolica, grondante sangue, persecuzioni e anatemi, fin dai tempi di Costantino.
Dal punto di vista giuridico si intende porre come obbligatorio il disposto di due regolamenti fascisti del 1924 e 1928, ignorando l’ordinanza della Corte Costituzionale n. 389 del 15.12.2004 nella quale si afferma che tali atti non hanno forza di legge.
Addirittura si vitupera la sentenza di una Corte internazionale istituita per garantire l’osservanza di una Convenzione sottoscritta da una cinquantina di Stati, compreso, si insiste, anche il nostro.
In democrazia si può criticare tutto e tutti (e che critiche!), tranne i capichiesa, qualunque cosa facciano e dicano. Al di fuori dell’ossequio rituale per “l’alto insegnamento” non è ammesso alcun giudizio men che ossequioso, anche da parte dei non credenti. La convenzione è pressoché obbligatoria, pena la demonizzazione per offesa maestà.
Per coloro che escono dal coro, ben che vada vengono stigmatizzati quali “anticlericali ottocenteschi”. Orrore!
Fino a che punto un democratico, un laico, può menare un diplomatico rispetto a
cotanta tracotanza, intrusione, cupidigia? Fino a quando?
Abbiamo a che fare con l’oppio del popolo o con l’oppio di troppi intellettuali pseudo progressisti?
Non sia che la potente multinazionale può sponsorizzare generosamente attori e registi per le numerose fictions a sfondo religioso controllate da esperti consulenti ecclesiastici?
Non sia pure che la santa multinazionale possa favorire carriere accademiche, letterarie, scientifiche, finanziarie, mercantili, giornalistiche, sportive, turistiche…etc.?
La cosiddetta fede delle persone istruite è sempre sospetta…sia per le assurdità mistiche irrazionali, quanto per le infinite contraddizioni insuperabili dei cosiddetti sacri testi, che una normale intelligenza comune non può non rilevare.
Andiamo, via! Ha ragione Andreotti: pensare male ci si indovina!...

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sabato 27 marzo 2010

Lettera a un creazionista


Egr. prof. De Mattei rdemattei@yahoo.it, le scrivo al suo indirizzo personale, e non a quello del CNR, inquanto non la riconosco come vice-presidente del CNR. Mi preme risponderle solo ad una sua assurda affermazione (l'ultima fra le tante) fatta ieri a Verona. Lei ha affermato che la mia esistenza (io come persona) è la prova "ragionevole" dell'esistenza di Dio. Orbene, se così fosse, se la mia semplice esistenza è la prova "ragionevole" (e magari anche razionale) dell’esistenza di dio, allora anche l'esistenza del fulmine è la prova "ragionevole e razionale" dell'esistenza del dio Zeus (o, se preferisce, del dio Giove), e l'esistenza dei vulcani è la prova "ragionevole e razionale” dell'esistenza del dio Vulcano (o, se preferisce, dell'inferno). E poi, mi scusi..., quand'anche fosse..., perché mai dovrebbe essere la prova dell'esistenza PROPRIO del SUO dio e non quello di altri? Saluti.
23.03.2010 Angelo Campedelli - Zevio (Verona)

Il De Mattei ha organizzato un convegno pseudo scientifico, impunemente sponsorizzato dal CNR con i soldi pubblici, radunando dichiaratamente solo personaggi noti per la loro avversione all’evoluzionismo… perché, tanto, “le tesi darwiniste siamo stufi di sentirle…”
Nessun confronto dunque, ma un’orgia di ideologi passatisti ancora fermi al pensiero pre-scientifico che ritengono disastrosa la salutare, per altro verso, separazione avvenuta nel settecento fra filosofia e scienze.
Costoro tanto sono esigenti (e insoddisfatti) nei confronti della ricerca scientifica, quanto sono certi invece della verità assoluta raggiungibile con la filosofia (la loro, ovviamente).
I sullodati, poi, sono quelli che si accontentano ancora così facilmente delle favole bibliche dei poveri beduini di millenni orsono…
Cosicché, confondendo il metodo storico con quello della fisica, nell’impossibilità della replicazione dei fenomeni propri di quest’ultima disciplina, ritengono impossibile ricostruire la storia naturale, negando finanche una possibile sintesi feconda fra le varie branchie che concorrono a ricostruire la dinamica evolutiva.
Pertanto, che valore possono avere discipline quali paleoantropologia, geologia, genetica, biologia molecolare, neurofisiologia, cosmologia, astrofisica…?
Nella comunità scientifica non esiste alcuno studio alternativo alla teoria evoluzionistica e tutte le ricerche interdisciplinari sono orientate in questa direzione.
I creazionisti contrappongono a una teoria scientifica basata su fatti controllabili sempre più precisi una loro verità filosofica, ossia basata su processi mentali non verificabili concretamente se non dopo la morte: un esperimento che non molti hanno fretta di compiere…

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